Il Campo del Palio
Situato all’ingresso principale di San Ginesio è circondato da un incredibile scenario.
Prima di entrare da Porta Picena iniziamo a scorgere alla nostra destra l’Ospedale di San Paolo, meglio conosciuto come l’Ospedale dei Pellegrini. Si tratta di una costruzione in pietra in stile romanico risalente al XIII secolo, caratterizzata da un lungo porticato su cui poggia un elegante loggiato. Rarissimo esempio di domus hospitalis, aveva all’origine la funzione di accogliere i pellegrini in transito verso Loreto e Roma. Durante le gare i nobili figuranti trovano posto al secondo piano, mentre i popolani riempiono il piano strada, ricreando con i loro costumi quell’atmosfera magica che per il resto dell’anno possiamo solo immaginare.
Alla nostra sinistra troviamo il Campo. Pur trattandosi del primo campo sportivo cittadino, dove tutti i ragazzi ginesini, dal dopoguerra in poi, hanno tirato i primi calci, dal 1970 ospita anche le gare equestri che caratterizzano il Palio di San Ginesio.
Di fronte a noi, la tribuna che accoglie il pubblico è caratterizzata dalla bizzarra presenza di 11 enormi pini marittimi che da decenni sfidano con la loro maestosità le gelide temperature e le raffiche di vento che contraddistinguono i rigidi inverni ginesini.
Se poi, una volta arrivati all’ingresso del Campo, giriamo lo sguardo verso la strada che abbiamo appena percorso, gli stessi elementi si rimescolano, regalandoci emozioni ancora diverse.
Porta Picena, vista dall’interno, rappresenta il punto mediano di una scenografia che da un lato prosegue con le mura prima, con l’Ospedale dei Pellegrini poi, dall’altro apre la sequenza delle possenti mura inframezzate dall’abside della Chiesa di Santa Lucia, per poi concludersi, nel punto dove la cinta muraria è più bassa, con un panorama mozzafiato verso i Sibillini e la vallata che li precedono.
Questo luogo magico è da sempre considerato il principale scenario delle nostre rievocazioni.
Ben prima del Palio – dal 1963 – nello spazio antistante Porta Picena si celebra il Ritorno degli Esuli.
Le autorità Civiche e la popolazione tutta ricevono la delegazione della Municipalità di Siena che, al suono dei trombetti e dei tamburini, accompagna gli Esuli ed i loro preziosi doni: un Crocifisso ligneo, tutt’ora oggetto di una sentita devozione e gli Statuti, fonte di ispirazione per la redazione delle nuove leggi del Comune.
L’ampio spazio è caratterizzato, oltre che dalla Porta, dal novecentesco ingresso monumentale al Parco della Rimembranza, opera dell’artista cittadino Guglielmo Ciarlantini e dal un palco naturale – posto a ridosso delle mura castellane – che ospita le autorità che assistono ad una rievocazione unica nel suo genere.
Con il ricordo della riconciliazione cittadina, San Ginesio e Siena rinnovano ogni tre anni il loro messaggio di pace e di speranza per il superamento dei conflitti e delle divisioni.
Anche la più giovane delle nostre manifestazioni, la Battaglia della Fornarina, ha trovato in questo scenario l’ambiente ideale per la sua rievocazione.
L’impegno di attori, figuranti e tecnici viene valorizzato dall’ambientazione scenica che sapienti giochi di luci e suoni rendono ancora più magica.